A Love Story Like Many Others – The Plot, 2024
3D prints, cm 30x30x39

A Love Story Like Many Others – The Attachments, 2024
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A Love Story Like Many Others – The Poles, 2024
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A Love Story as Many Others (2024) esplora come le relazioni sentimentali, percepite come uniche, rivelino in realtà dinamiche e cliché ricorrenti nei comportamenti umani. L’opera si sviluppa attraverso l’estetica dei social network, dove video, audio e screenshot di conversazioni amorose diventano rituali collettivi, in cui le persone si riconoscono e condividono esperienze comuni. Quando un video coglie il “giusto mood,” viene reinterpretato con lipsync o didascalie, creando un’esperienza di appartenenza in cui vicende personali diventano familiari e archetipiche, riflettendo cliché delle storie d’amore contemporanee.

L’opera rappresenta questi temi con torsi femminili che incarnano la moltitudine di persone coinvolte in “storie d’amore cliché”. Le radici intricate che li avvolgono simboleggiano i vincoli dei social: hashtag come #lovebombing e #ghosting, metafore di esperienze collettive. Il focus sull’esperienza femminile è una scelta volta a esplorare dinamiche spesso complesse e specifiche; sebbene esistano anche narrazioni maschili, l’indagine si concentra sul vissuto femminile.

Questa serie fa parte di un ciclo sulle “veneri digitali” e si lega alla ricerca sul blu egizio, colore antico composto da rame e silice, che connette l’opera a Venere. Il rame, che conferisce al pianeta il suo colore bluastro, rappresenta anche lo “specchio di Venere,” un simbolo di femminilità e alchimia.

La silice, facilitando la connessione, richiama la comunicazione digitale che l’opera stessa esplora. In questa serie, la Venere diventa una figura attiva e comunicativa, reinterpretando l’iconografia classica di Botticelli per creare una nuova connessione con un Marte addormentato, inserendo così una dinamica contemporanea e digitale nel mito antico.

Biografia

Kamilia Kard è un’artista e docente nata a Milano. La sua ricerca esplora come l’iperconnettività e le nuove forme di comunicazione online abbiano modificato e influenzato la percezione del corpo umano, della gestualità, dei sentimenti e delle emozioni. Si muove tra diversi media tra cui l’immagine stampata, il videogioco, il sito internet, la stampa 3D, la performance e l’ambiente virtuale. Il suo lavoro è stato esposto in gallerie, festival e istituzioni a livello nazionale e internazionale. È dottoressa in Digital Humanities all’Università di Genova e professoressa di Comunicazione Multimediale e Realtà Virtuali e Paradigmi della Complessità all’accademia di belle arti di Brera, Milano.